La Cappellina del Crocifisso a Baroncelli

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Descrizione

La Cappellina del Crocifisso di Baroncelli compare nelle piante dei Capitani di Parte Guelfa, mappatura delle strade dei dintorni di Firenze fatta dalla Magistratura fiorentina, nella seconda metà del XVI secolo. E’ tuttavia da ritenere che un tabernacolo esistesse già alla metà del Quattrocento presso il bivio tra via di Baroncelli e la via Ruballese, chiamata in seguito via dei Colli. Il piccolo edificio ha la struttura di una chiesetta, con il tetto a capanna e una sola fonte di luce, un occhio che si apre sulla facciata al di sopra del portale. L’aspetto semplice dell’esterno non fa presagire la sorpresa di trovare all’interno, in fondo, la parete interamente affrescata con la scena della Crocefissione di Cristo.

Contornata da una cornice di pietra serena, la nicchia presenta Gesù crocifisso, sullo sfondo di un paesaggio dove si intravede il profilo di una città – Firenze – con torri, campanili e la mole della cupola brunelleschiana.

La Maddalena, rivolta verso il Signore, abbraccia la croce mentre ai lati due angeli in volo si avvicinano a Lui. Quello di sinistra raccoglie in un calice il preziosissimo sangue che sgorga dal costato. Nell’imbotte, in alto, sono collocate tre formelle circolari: Dio Padre benedicente, in posizione centrale ed in atteggiamento solenne, sorregge con la mano sinistra il libro aperto con l’Alfa E l’Omega; nel clipeo a destra l’Arcangelo Gabriele con le braccia incrociate sul petto, in atteggiamento di adorazione, si rivolge verso quello di sinistra, all’interno del quale la Vergine, con la testa leggermente reclinata, accoglie l’annuncio. Ancora discretamente leggibili risultano le immagini del Cristo e dell’Eterno, mentre il resto appare sbiadito e malamente ridipinto. Distinguibili ma appesantite da coloriture, sono anche le figure della Madonna addolorata e di San Giovanni Evangelista, rese a figura intera nelle fasce laterali, racchiuse in cornici che simulano nicchie. Nonostante le cattive condizioni dell’affresco che rendono difficile la lettura dell’opera, considerazioni stilistiche e convincenti confronti portano a ritenere l’autore della Crocefissione di Baroncelli un Maestro della seconda metà del Quattrocento, che mostra, nella struttura della composizione e nei particolari delle figure, di essersi formato presso le più autorevoli “botteghe” che operavano nella Firenze del tempo di Lorenzo il Magnifico, come quella del Verrocchio e dei Ghirlandaio.

Come arrivare

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  • La Cappellina

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La redazione del giornale eChianti.it