Accadrà a Picille e Grassina e Ponte a Ema, all’Antella e Lappeggi, a Balatro e Balatro Rosso, a San Martino, Osteria Nuova, la Torre e Santa Chiara: tutte frazioni che ricadono nelle cosiddette ‘aree bianche’, quelle zone cioè dove i privati hanno scelto di non investire perché non conveniente, troppo poco abitate o con una scarsa concentrazione di attività economiche. I lavori sono finanziati dalla Regione Toscana con risorse europee e saranno realizzati da Open Fiber, che si è aggiudicata il bando pubblico nazionale di Infratel, società del Ministero allo sviluppo economico. In Toscana sono 268 i comuni interessati (e 7635 in tutta Italia): praticamente tutti, anche i più grandi (in quel caso solo magari solo per qualche borgo o gruppo di case sparse). La fibra ottica sarà portata fino alla soglia delle abitazioni e non si fermerà alle centraline, il che garantirà migliori prestazioni.
“Una connessione veloce ad internet vuol dire, per le aziende, essere più competitive – spiega l’assessore alla presidenza e all’innovazione della Toscana, Vittorio Bugli – Significa facilitare l’industria 4.0. Ha l’effetto di rendere più semplice la vita ai cittadini che scelgono di restare (o tornare) a vivere in campagna, connessi al resto del mondo grazie ai servizi on line, capaci di dialogare, anche con la pubblica amministrazione, seduti in salotto o col proprio telefonino”. “Ci abbiamo investito 120 milioni – prosegue l’assessore – e quando abbiamo iniziato a ragionarci, oltre un anno fa, avevamo stimato in 784 mila i toscani e in 364 mila gli edifici interessati da una simile operazione”. Entro il 2020, raggruppati in quattro lotti, tutti i lavori previsti in Toscana saranno completati. Una buona pratica che ha consentito di accelerare gli interventi, senza far venir meno la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale toscano attraverso le prescrizioni necessarie, è stata quella delle conferenze di servizi uniche, messe in atto fin dal primo lotto.

“Grazie agli investimenti della Regione Toscana e all’intervento di Open Fiber, la fibra ottica diventa realtà anche nelle frazioni più lontane dai centri abitati” commenta il sindaco, Francesco Casini, che parla di una nuova finestra sul futuro del territorio. “Disporre infatti di una rete internet veloce e moderna – spiega – significa dare nuovi strumenti di competitività alle aziende e maggiori opportunità ai cittadini, superando finalmente il digital divide. Vuol dire offrire nuova efficacia e accessibilità ai servizi e in buona sostanza supportare la crescita di un territorio e di una comunità. Tutto questo con un intervento che anche nella fase di cantiere sarà sostenibile e non invasivo”.
“Bagno a Ripoli – aggiunge Marco Gasparini, manager per la Toscana di Open Fiber – sarà finalmente dotata di una rete interamente in fibra ottica a prova di futuro. Stiamo portando avanti una grande opera di modernizzazione del paese”. La Toscana è stata tra le prime Regioni in Italia ad aver investito sulla banda ultra larga, dopo quella larga, per portarla nelle cosiddette aree bianche.