Vincenzo Saldarelli ha incantato Vicchio di Rimaggio con un accattivante repertorio latino americano

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Si percepiva un’atmosfera di festa, venerdì scorso (11.11), al concerto del chitarrista Vincenzo Saldarelli, di scena per il terzo appuntamento nel cartellone concertistico autunnale dell’Associazione Amici di Vicchio di Rimaggio, nella suggestiva Chiesa duecentesca di S. Lorenzo a Vicchio di Rimaggio, sulla collina di Bagno a Ripoli. Ad ascoltare l’accreditato musicista, nonostante la serata piovosa e autunnale, è accorso sia il folto ed affezionato pubblico dell’Associazione, sia un grande numero di colleghi chitarristi, giovani (allievi ed ex allievi, per l’occasione in trasferta anche da Modena) e meno giovani, tra gli altri pure il caposcuola Alvaro Company. E quasi a suggellare simbolicamente quello scambio generazionale che tramanda l’arte dai maestri ai discepoli e ai compagni “di bottega”, il programma conteneva anche due composizioni dedicate a Saldarelli da due autori-chitarristi fiorentini presenti in sala: Habanera d’autunno scritta da Alfonso Borghese nel 2014 e un lavoro dello stesso Alvaro Company del 1999, Corni da caccia (Pensando a L.v. Beethoven).
Con la forza comunicativa di chi ha profondamente interiorizzato i contenuti musicali delle pagine proposte, Saldarelli presentava con raffinata sapienza i repertori accattivanti di un ‘900 ispanico, latino americano, sempre in bilico fra movimenti di danza e languida intimità: Manuel Ponce (Cancion, Due Preludi), Miguel Llobet (da Diez Canciones Populares Catalanas: La filla del marxant, El testament d’Amelia, Canço del lladre), Augustin Barrios Mangoré (Vals op. 8 n. 3, 4), Heitor Villa Lobos (Prélude n. 5, Mazurka-Chõro, Schottish-Chõro da Suite populaire brésilienne), Federico Moreno Torroba (Sonatina).
Alla stessa cifra semantica si ispirava anche la seducente, elegante ed efficace Habanera d’autunno (tratta da Alfonso Borghese da un brano di un musical precedentemente composto) che Saldarelli rendeva con la necessaria ed intrigante sinuosità.
Particolarmente accorata pareva infine l’esecuzione dell’affascinante Corni da caccia (Pensando a L. v Beethoven) di Alvaro Company, scelta da Saldarelli anche al termine della serata per omaggiare il Maestro e per ringraziare il caloroso pubblico (secondo dei tre bis), trovando, attraverso vivide immagini, nell’alternanza dei chiaroscuri dinamici, sonorità capaci di restituire i caleidoscopici giochi contrappuntistici in tutta la loro profondità prospettica.

Per la chiusura del ciclo concertistico d’autunno, venerdì prossimo 18 novembre, è in calendario un interessante ed inusuale duo: quello di violoncello e contrabbasso. A condurci in questa avventura, dal titolo Tra Alti e Bassi, sono due ottimi musicisti toscani, il violoncellista Luca Provenzani e il contrabbassista Amerigo Bernardi. In scaletta oltre al Settecento di G.B. Sammartini, J.S. Bach e W.A. Mozart, un’incursione ironica nell’Ottocento di G. Rossini e nella contemporaneità di Y. Levitin. Prima di quest’ultimo concerto alle ore 20.30 è in programma una visita guidata alla Chiesa di S. Lorenzo, con l’illustrazione della struttura architettonica e delle opere contenute a cura della storica dell’arte Mariagrazia Brancone.

A. V.

 

Foto di Renata Saldarelli

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La redazione del giornale eChianti.it