Spedale del Bigallo, da otto secoli al servizio dei pellegrini

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«Lungo l’antico e ripido tratto della via Aretina, poco prima di giungere al casale dell’Apparita sorge un grandioso e severo edificio».

È l’antico Spedale del Bigallo, originariamente chiamato di Santa Maria a Fonteviva per la presenza di una copiosa sorgente. Si ritiene che il nuovo nome derivi da bivius gallus, il bivio sulla romana via Cassia Adrianea con la cosiddetta strada del Galli.

Fu fondato nel 1214 da Diocitidiede di Bonaguida dei Lamberti come luogo di sosta per i pellegrini che si recavano a Roma. Nel medioevo, il concetto di ospedale comprendeva un’assistenza completa offrendo una temporanea ospitalità, assicurando alloggio e vitto e qualche elemosina ai più poveri e, all’occorrenza, fornendo rudimentali pratiche mediche da parte di improvvisati cerusichi.

In seguito, l’edificio fu affidato alla Compagnia Maggiore i cui Capitani, nel 1267, lo cedettero alle suore benedettine di Santa Maria a Casignano che, lentamente, fecero prevalere la funzione di monastero di clausura a quella di spedale fino alla cessazione definitiva avvenuta nel 1754 quando la vecchia via Aretina perse la sua importanza con l’apertura della più comoda variante per raggiungere San Donato.

Con la soppressione degli enti religiosi da parte del governo napoleonico e l’acquisizione dell’immobile da parte del comune di Bagno a Ripoli (1920), lo Spedale è stato progressivamente abbandonato e dimenticato.

Un primo consistente restauro si è avuto in occasione del Giubileo del 2000 recuperando il suggestivo salone-refettorio con soffitto a cassettoni, la camerata con tradizionali letti a cassoni in legno e la monumentale cucina con un camino sorretto da colonnine e un antico acquaio in pietra.

Quindi, lo Spedale del Bigallo ha riannodato il filo della storia facendo rivivere la sua antica funzione di accoglienza.

Nuovi interventi – nel 2008 – hanno permesso il recupero della Cappella, della saletta da pranzo, delle “Vetrine” che offrono un sublime panorama su Firenze e dell’Hortus conclusus circondato da un alto muro di cinta, arricchito con una gran varietà di piante officinali.

Con l’inaugurazione nel 2014 di altri locali denominati Il Bigallino destinati alla formazione e alla convegnistica, l’immobile diventa uno spazio  polifunzionale sede di un centro di formazione,  di un ostello,  location ideale  per ricevimenti, eventi, corsi, convegni e matrimoni.

Massimo Casprini

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Massimo Casprini, classe 1943, nato e vissuto a Bagno a Ripoli e appassionatissimo di storia locale così come di fotografia e di viaggi.