Ricordando Elena, ci mancherà la nostra “pesciaia” | VIDEO

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Questo è un ricordo personale. E in oltre 4 anni che dirigo questo portale credo sia la prima o la seconda volta che lo faccio.

Scrivo di getto, a fine giornata, dopo aver ricevuto su WhatsApp le immagini e il video da un collega accompagnati da poche righe. “È morta una giovane lavoratrice della Coop di Bagno a Ripoli. Altro non so. Oggi i suoi colleghi hanno voluto ricordarla lanciando dei palloncini in aria. Se puoi mettere la notizia anche su eChianti gli farebbe piacere”.

Non ho collegato subito. Poi ho messo in fila il nome, Elena Mariani, l’età, 45 anni, e il reparto dove lavorava, la pescheria. E in un baleno tutti i pezzi si sono messi in fila.

Vi è mai capitato di incontrare persone che, per qualche motivo, entrano a far parte della vostra vita pur essendo semplici conoscenti? Elena per me, per noi, era una di queste.

Perché Elena era “la pesciaia” e ce lo ricordava con orgoglio ogni volta che ci incontrava raccontando a colleghi e clienti l’aneddoto da cui quel nome era nato.
“La pesciaia” era come mia figlia, a 3 anni o giù di lì, l’aveva chiamata una volta che si era avvicinata affascinata al banco e lei, Elena, le aveva elencato uno per uno tutti i nomi dei pesci esposti in vetrina. Erano sempre i tempi della pescheria posizionata appena entrati a destra, e quel giorno lo ricordo (e lo ricordiamo) come fosse oggi. Elena che sorrideva, la mia bimba (Elena anche lei, per l’appunto) ammaliata davanti a sentire il suo racconto.

Così quel banco, anno dopo anno, è diventato una sosta obbligata di ogni spesa. E se capitava che là dietro ci fosse Elena non mancava mai il suo sorriso affettuoso e quella storia, ovviamente, da ripetere a tutti: “Lo sapete come mi chiamo io? La pesciaia! Lo ha inventato quella bimba lì”.

Stasera, quando ho detto alla mia Elena cosa fosse accaduto, è scoppiata a piangere. A dirotto. “Era la mia amica, perché proprio lei???”. Di fronte a una domanda impossibile da rispondere, tutto quello che ho saputo prometterle è che avrei scritto la sua storia. La loro storia. E che farla conoscere a tutti sarebbe stato il nostro piccolo e semplice modo per dirle “ciao” e “grazie”.

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Francesco Sangermano, nato a Firenze nel 1977 ma orgogliosamente cresciuto e vissuto sempre a Bagno a Ripoli. Grande appassionato di viaggi, di sport e di fotografia è giornalista professionista dal 2004. Prima della collaborazione con eChianti ha lavorato per il Corriere di Firenze, il Corriere di Lucca, Toscana Media News e l'Unità dove è stato vicecaposervizio della redazione toscana e uno dei responsabili dei social network per il sito unita.it.