Pupi di Stac, dal 26 ottobre i burattini tornano all’Antella

Sabato Burattini Antella (SABURAN) è una delle rassegne più longeve del teatro di figura italiano. Da tren'anni i Pupi di Stac portano al Circolo Ricreativo Culturale gli spettacoli delle marionette nelle "baracche", teatrini in miniatura con sipari, quinte e fondali. I pupi sono di legno intagliato e, unici nella tradizione italiana, a figura intera. “Marionette senza fili” animate dal basso.

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Stenterello, Prezzemolina, Il Prode Orlandino: sono solo alcuni dei protagonisti delle fiabe – perlopiù della tradizione toscana – rappresentate con i tratti distintivi della compagnia creata a Firenze nel 1946 da Carlo Staccioli. Recitazione dal vivo, dialogo con il pubblico, interventi dei bambini, musiche, canzoncine di scena e una buona dose di ironia. Cresciuti dal 1958 nel sodalizio artistico con Laura Poli, i Pupi di Stac, si sono avvalsi negli anni di validi collaboratori fra cui il grande Paolo Poli. L’attività della compagnia prosegue grazie al figlio di Laura, Enrico Spinelli. Un teatro di ricerca, raccolta ed elaborazione di fiabe popolari toscane.

Enrico, nel 1989 la prima rappresentazione al CRC Antella, sono passati trent’anni…

Cominciammo il 28 ottobre 1989, esattamente 30 anni fa. Questa rassegna all’Antella la volli cominciare perché mia mamma si era ammalata e non poteva più viaggiare. Con una cosa vicina a casa era contenta di poter tenere botta e venire a lavoro. Qui abbiamo visto passare generazioni di bambini – vengono dai 3 agli 8/9 anni – e quelli che erano gli spettatori trent’anni fa oggi portano agli spettacoli i loro figli. Nel frattempo il pubblico si è ringiovanito e anche il ritmo teatrale è un po’ cambiato. Nel passato puntavamo sulla battuta che colpisce in modo rapido, “Si vede che siete dei Poli”, dicevano. Ora siamo più distesi e comprensibili anche ai più piccolini. Si continua comunque con la linea di sempre: spettacoli il sabato pomeriggio con un calendario concordato insieme al CRCA, da ottobre fino a marzo.

Spettacoli particolari per questa stagione?

Prima eravamo molto legati alle fiabe toscane e a un linguaggio vernacolare con uso di termini arcaici che a molti ricordava il modo di parlare dei nonni. Adesso proponiamo anche titoli più internazionali fra i quali si inserisce la novità di quest’anno: “I Tre Porcellini”, uno spettacolo a cui stiamo lavorando per andare in scena a metà novembre. Inoltre nel corso della stagione ci saranno due compagnie ospiti: Il Cerchio Tondo con “Le Avventure di Pinocchio” e il Teatro Glug con “La Sfida fra riccio e lepre”.

Di cosa necessita oggi il teatro di figura?

Sarebbe bello fare tanto di più. Ci piacerebbe che le compagnie di burattinai fossero più tutelate dalle amministrazioni e che una città come Firenze dicesse “Teniamoceli questi burattinai”. Che ci fosse un teatro dedicato ai ragazzi come accade in altre città quali Bari, dove andiamo in un locale recuperato nello stabile del vecchio stadio o Torino, dove ci sono due teatri per i burattini e due per i ragazzi. Noi lavoriamo con i bambini, per le famiglie. Diamo un’educazione culturale di base e magari chi viene a vedere i burattini poi si appassiona e da grande va a teatro. Avere un teatrino vorrebbe dire tenere una mostra della collezione con i burattini storici e le vecchie scene, fare corsi di formazione, mettere su una scuola e tirare su i ragazzi. Comunque continuiamo questo mestiere con grande passione. Se uno spettacolo merita di essere portato in tournèe in tutta Italia lo si decide qui all’Antella. Quando i bambini e i genitori vanno via contenti allora merita. Per noi è una bella palestra.

PROGRAMMA STAGIONE 2019/2020