Pupi di Stac: burattini e fiabe tradizionali della Toscana al CRC Antella dal 1989. Il 19 novembre va in scena “Stenterello nell’Isola dei Pirati” | VIDEO

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“Raperonzolo”, “Giovannin Senza Paura”, “I Tre Doni del Vento Tramontano”, “Stenterello nell’isola dei Pirati”. Sono solo alcuni dei titoli più celebri della compagnia teatrale Pupi di Stac creata da Carlo Staccioli a Firenze nel 1946.

Nata come come compagnia di burattini tradizionali, lo restò fino al 1954 quando “Stac” vide il film “Lili”, una commedia musicale di Charles Walters dove ci sono dei burattini con le gambe. Folgorato, trasformò i burattini in pupi e costruì le “baracche”, teatrini in miniatura con sipari, quinte e fondali. Affiancato da validi collaboratori, fra cui Paolo Poli, “Stac” realizzò con Laura Poli un sodalizio artistico che durò fino alla sua morte, nel 1971. Nei venti anni successivi, Laura Poli coadiuvata dal figlio Enrico Spinelli proseguì l’attività basando il proprio teatro sulla ricerca, raccolta ed elaborazione di fiabe popolari toscane. Nel 1989 la prima rassegna al Crc Antella seguita interamente da Laura Poli, poi scomparsa nel 1991.
I Pupi di Stac presentano tratti ormai caratteristici: recitazione dal vivo, dialogo con il pubblico ed intervento diretto dei bambini, musiche e canzoncine di scena, il tutto condito dalla solita ironia.

Oggi, al Crc Antella, siamo alla 28^ stagione curata sempre da Enrico Spinelli.Saburan 2016-2017

Enrico, Che stagione sarà?

Abbiamo un cast collaudato e nuove idee e progetti. L’8 dicembre, al Museo Stibbert, debutterà la “Bella e la Bestia”. Abbiamo istituito un corso di burattini in collaborazione con il Liceo di Porta Romana, pubblicheremo un dvd e stiamo cercando un posto per creare un’esposizione permanente dei burattini storici. All’Antella la stagione sarà incentrata più sull’anno nuovo e il sabato prima di carnevale faremo uno spettacolo clownesco con varie attività per bambini. La Regione ha dimezzato il contributo per attività come la nostra ma il lavoro va bene, le nuove produzioni piacciono e le soddisfazioni morali non mancano.

Produzioni particolari per questa stagione?

“Stenterello al Circo”, scritto nell’agosto scorso, lo riproporremo nel mese di gennaio. Sono molto legato al personaggio di Stenterello, maschera fiorentina con la battuta sempre pronta. Abbiamo quattro storie con lui. Diverte sia i bambini che i grandi e anche negli altri spettacoli abbiamo inserito personaggi adulti che hanno lo stesso carattere di Stenterello.

Com’è cambiato il pubblico negli anni?

I bambini sono sempre più piccoli. Negli anni Settanta e Ottanta venivano bambini di 6-7 anni, oggi la media è di 3-4 anni. Prima il 30% del pubblico era composto da adulti e il 70% da bambini. Oggi siamo su un 50 e 50. Forse i bambini più grandi di oggi hanno altre cose, altri interessi. Comunque il pubblico che sceglie di venire da noi è sempre più composto da persone attente e informate. Genitori e nonni ci tengono a portare i bambini a vedere spettacoli dal vivo costruiti apposta per loro.

Con il Circolo Ricreativo Culturale Antella avete un rapporto storico. Come è nato e come si è sviluppato?

La Rassegna Saburan (Sabato Burattini Antella) è una delle cinque rassegne più longeve sul teatro di figura a livello italiano. Questo è dovuto al rapporto affettivo che si è creato fra noi e lo staff di persone che negli anni si è avvicendato all’interno del Circolo. C’è stato un periodo in cui il teatro era andato molto giù e riducemmo gli appuntamenti ma io e i miei collaboratori siamo sempre stati dell’idea di mantenere questa rassegna. Eravamo quasi certi che avrebbe ripreso e così è stato. Il Circolo ci ha sempre aiutato nell’organizzazione e ha sempre mantenuto la sala in ottimo stato. Diciamo che ci siamo sorretti a vicenda. Oggi siamo alla 28^ edizione di una rassegna di cui ci possiamo vantare perché ha una storia e un rapporto glorioso con il pubblico e la struttura che ci ospita.

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Stefano Casprini autore per eChianti e Rossorubino.tv. Dal 2011 collabora con testate del Chianti e del territorio fiorentino