“Mai più”, la memoria della Shoah vive in un monumento alla Granacci | FOTO

La nuova scultura in bronzo, ad opera di Giovanni Cipani, raffigura la casacca a righe di un deportato attorniata dal filo spinato, che esce da un muro come simbolo di ritrovata libertà e speranza attraverso l’esercizio della Memoria.

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La parola d’ordine è “non dimenticare”. E, per farlo, non serve solo conoscere ma, soprattutto, tramandare la memoria di chi ha vissuto l’orrore sulla propria pelle. E’ su queste basi che Bagno a Ripoli, stamani, ha ricordato il “Giorno della Memoria”, organizzando una serie di iniziative che hanno coinvolto, oltre all’amministrazione comunale, studenti e docenti delle scuole del territorio.

La mattinata si è aperta alle 10 all’Istituto Gobetti Volta con l’evento commemorativo al monumento alle vittime della Shoah “Per non dimenticare”, realizzato da Giovanni Cipani, presidente della Onlus “Do not forget – Per non dimenticare”, collocato nel cortile della scuola. A fare gli onori di casa, il preside Simone Cavari, i docenti e gli studenti. Presenti il sindaco Francesco Casini, gli assessori François e Pignotti, alcuni consiglieri comunali e rappresentanti della Commissione Pace e Diritti. L’iniziativa è stata accompagnata dai Musici di Montauto (Jacob Ventura al violino e Stefano Aiolli al violoncello) che hanno eseguito alcuni brani della tradizione ebraica.

Intorno alle 11, dalla scuola superiore, una lunga catena umana simbolo di unione contro l’odio e l’indifferenza aperta dal sindaco e formata dagli studenti, si è spostata alla scuola Granacci per l’inaugurazione di una nuova scultura, sempre ad opera di Giovanni Cipani: il monumento in bronzo, intitolato “Mai più”, raffigura la casacca a righe di un deportato attorniata dal filo spinato, che esce da un muro come simbolo di ritrovata libertà e speranza attraverso l’esercizio della Memoria. Accanto alla preside Amalia Bergamasco e agli insegnanti, gli studenti della scuola che hanno suonato e intonato canti ebraici e letto alcuni brani tratti da libri e testi dedicati alla Shoah.

Per l’occasione, il sindaco ha ricordato l’assegno di ricerca biennale dedicato ai campi di internamento toscani e in particolare a Villa La Selva. Lo scorso anno, proprio in occasione della Giornata della Memoria, il Consiglio Comunale insieme all’associazione Onlus “Per non dimenticare – Do not forget” aveva lanciato l’idea di una borsa di studio a sostegno di una ricerca storiografica sulla storia di Villa La Selva e su altri luoghi usati dal regime nazi-fascista come campi di internamento e reclusione in Toscana tra il 1940 e il 1944. Adesso, quell’idea è pronta a diventare realtà. La rete di enti coinvolti nel finanziamento dell’assegno di ricerca comprende inoltre l’Archivio di Stato di Firenze, la Fondazione Centro di documentazione, il Museo della Resistenza e Deportazione di Prato e l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea (Istoreco) nella provincia di Livorno.

Obiettivo della “borsa” è quello di tracciare una mappa dei principali luoghi di tortura e di repressione del dissenso attivi sul territorio toscano negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Il bando per un assegno di ricerca da 56mila euro, dedicato a giovani ricercatori “under 36” con riconosciuta esperienza nel campo, si è chiuso lo scorso 21 gennaio. Il lavoro adesso dovrà svolgersi nell’arco di due anni, con la direzione scientifica della prof.ssa Valeria Galimi del Dipartimento di Storia dell’Università di Firenze.

“Siamo partiti dalle scuole – ha poi scritto il sindaco sui suoi canali social – perché è qui prima di tutto che dobbiamo coltivare la Memoria dei crimini dell’Olocausto. Perché il rischio non è solo dimenticare, ma pensare che certi eventi non possano più accadere. Sappiamo bene che non è così. Nessun territorio e nessuna era è immune dall’odio e dal razzismo. Purtroppo l’intolleranza è ancora presente nella nostra società e il nostro dovere è combatterla, oggi e in ogni giorno dell’anno, per fare sì che la vergogna della Shoah non accada mai più”.

Ecco tutte le immagini della mattinata.

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Francesco Sangermano, nato a Firenze nel 1977 ma orgogliosamente cresciuto e vissuto sempre a Bagno a Ripoli. Grande appassionato di viaggi, di sport e di fotografia è giornalista professionista dal 2004. Prima della collaborazione con eChianti ha lavorato per il Corriere di Firenze, il Corriere di Lucca, Toscana Media News e l'Unità dove è stato vicecaposervizio della redazione toscana e uno dei responsabili dei social network per il sito unita.it.