La natura dietro casa, la nostra ‘caccia fotografica’ sulle colline di Bagno a Ripoli | FOTOGALLERY

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Silenzio, la nebbia ad avvolgerci tutt’intorno mentre risaliamo la collina e tiepidi raggi di luce filtrano iniziando a illuminare il verde e l’arancio delle foglie. Superare rami e radici senza urtarli è già un fluire naturale e quando emergiamo oltre, di schianto, ci imbattiamo in un piccolo branco di caprioli che subito scalpita via in fuga.

Eppure no, non ci troviamo all’interno di un grande parco naturale ma nel comune di Bagno a Ripoli, con l’amico Andrea Magnelli che ha accettato di iniziarci ai segreti della fotografia naturalistica o, più precisamente, alla cosiddetta caccia fotografica. E’ un genere di fotografia che ha raggiunto il grande pubblico a partire dal primo Novecento grazie alla celebre rivista National Geographic e che si è rivelato capace di catturare un seguito sempre più ampio di fotografi, appassionati e cultori. In Italia la fotografia naturalistica ha messo radici soprattutto a partire dagli anni ottanta del secolo scorso, contribuendo fortemente a richiamare gli uomini al rispetto della natura, attraverso l’emozionalità, a volte stupefacente, dei suoi scatti.

Siamo dunque felici che per praticare questa disciplina nobile quanto rilassante i ripolesi non abbiano bisogno di arrivare troppo lontano ma che anche dietro casa possano entrare in contatto con una natura bellissima, quella del loro stesso territorio.

Il nostro viaggio, dunque, inizia dall’Antella da dove raggiungiamo Balatro per Via di Pulicciano e quindi proseguiamo da Via delle Tavarnuzze verso la campagna. Già altre volte abbiamo percorso questa strada o passeggiato per i campi e le aree boschive circostanti, senza incontrare alcun animale ma oggi Andrea ci spiega come dovremo accordare il nostro agire con l’armonia di un tempo più lento del nostro solito.

La prima regola è il silenzio, parlare piano, poi il passo leggero che assecondi il terreno anziché scontrarvisi, camminare piano, muoversi piano, ascoltare, guardare. In questa maniera potremo percepire meglio e cercheremo di non spaventare gli animali. Muoversi in tal modo basterà a fare si che gli uccelli spicchino il volo un attimo più tardi e si soffermino sul ramo, posando involontariamente per i nostri obbiettivi.

Per fermarli in immagini, sarà fondamentale la velocità di esecuzione perché pettirossi, cinciallegre e upupe, non rimarranno fermi a lungo e nel tempo concesso. Sarà dunque molto importante eseguire parecchi scatti, in quanto la maggior parte delle foto risulterà mossa: gli animali non rimangono mai perfettamente immobili. Andrea ci guida anche ad alcuni piccoli accorgimenti tecnici: non centrare e non “zoomare” troppo la ‘preda’, ritrarla nell’ambiente circostante e leggermente decentrata conferirà allo fotografia naturalezza ed un maggiore impatto emozionale.

Ma al fotografo naturalista, oltre alle competenze di tecnica fotografica, servono anche quelle da etologo e possibilmente una buona conoscenza del territorio nel quale desidera fotografare. Ecco perché quando Andrea ci fa notare alcune piante di noce ci dice di fermarci un attimo: una colonia di scoiattoli visita infatti spesso questo tipo di alberi. Ci fermiamo ad osservare, ascoltare ed eccoli, con un passo frettoloso non li avremmo neppure notati ma ora invece possiamo anche fotografarli senza recargli disturbo; poiché, del resto e fin dalle origini, fotografia e coscienza naturalistica sono andate sviluppandosi fianco a fianco: ogni vero fotografo rinuncerà perfino a scattare pur di evitare di avvicinarsi troppo a un nido o comunque di importunare gli animali.

L’ultimo incontro, come abbiamo già accennato, è stato quello con i caprioli che rapidi e veloci come il piccolo capriolo Bambi pre-disneyano, si sono dileguati rapidamente. Un incontro davvero emozionante quanto inaspettato e non ritratto, poiché di solito i caprioli si fotografano al mattino presto, appostandosi con pazienza su di una posizione sopraelevata, in un campo che non disti molto da un’area boschiva. Ma per questa prima avventura possiamo comunque ritenerci più che soddisfatti.

Per chiudere un piccolo “segreto”, vale a dire due luoghi nei quali è possibile fotografare flora e fauna del comune di Bagno a Ripoli: le campagne circostanti l’Oratorio di Santa Caterina e la Villa di Mondeggi, tra i cui prati, Andrea Magnelli, che ringraziamo davvero, ha realizzato tutti i bellissimi scatti della nostra gallery.

E se anche voi siete appassionati di fotografia e avete realizzato degli scatti naturalistici nel nostro territorio che ne direste di condividere con noi la vostra passione? Se vi va vi invitiamo a condividerli con noi su Instagram, Twitter o Facebook utilizzando l’hashtag #eChianti! Ricondivideremo volentieri le più suggestive.

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Asilo a Balatro, elementari ad Antella, medie a Ponte a Niccheri, Liceo a Bagno a Ripoli, laurea in Storia Medievale presso l'Università degli Studi di Firenze, una formazione che già riflette il legame con il territorio del quale mi sono appassionato a scrivere.