I Medici, un cardinale e la villa di Lappeggi (che doveva durare 18 anni…)

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Nel 1667 il granduca Cosimo II fece un bel regalo a suo fratello il cardinale Francesco Maria Medici. Gli assegnò la villa di Lappeggi. L’immobile aveva già subìto le ristrutturazioni del Buontalenti ma il nuovo proprietario incaricò Anton Maria Ferri di trasformarlo in un luogo di delizia e di divertimento per sé e per i suoi ospiti.

Quando l’architetto presentò il suo grandioso progetto prevedendo una spesa di 80.000 scudi, il cardinale – che non disponeva di tale somma – chiese quanto avrebbe potuto durare la nuova costruzione spendendone soltanto 30.000. Alla risposta che si sarebbe mantenuta soltanto per 18 anni, il Medici esultò dicendo: «Basterà quanto me, per cui si dia inizio ai lavori».

I lavori durarono molti anni perché – anche se con materiali scadenti – fu innalzato un altro piano sopra i due esistenti, fu aggiunta una terrazza, un teatro, una cappella, diverse serre e una doppia scalinata per raggiungere il ninfeo. Un’opera veramente faraonica fu la costruzione di un acquedotto con tubazioni di terracotta che raccolse le acque da dieci sorgenti del lontano Poggio Firenze per alimentare vasche e fontane. L’interno fu arricchito con grandi saloni affrescati e dotato di ogni comodità per la numerosa corte. Insomma, divenne una «grandiosa, piccola Versailles» in cui si organizzavano con gran fasto balli, spettacoli, battute di caccia, fiere, corse dei cavalli, sollazzi e scherzi di ogni genere, allietati dalle piacevoli e burlesche rime di Giovan Battista Fagiuoli.

Fra le stravaganze del cardinale si ricorda che si divertiva a vedere le zuffe dei contadini ai quali gettava gli scudi a cartocci, a far servire vili pietanze camuffate da appetitose leccornie, a perdonare – il giorno di Pasqua – e a regalare ai servitori tutto quello che gli avevano rubato impunemente durante l’anno.

Un giorno, passeggiando fra le tante rigogliose piante di limoni, gli fu fatto notare che una sovrastava tutte le altre in dimensioni e bellezza. Rivolto al giardiniere, ordinò che fosse tagliata subito perché nessuno, neppure una pianta, poteva emergere nei confronti di altri.

Francesco Maria Medici morì nel 1711, sembra, in miseria e lasciò la villa alla moglie principessa Violante di Baviera che aveva sposato due anni prima dopo aver lasciato la porpora. Quindi, Lappeggi ebbe un altro periodo di animazione festosa con la partecipazione della famosa Menica di Legnaia.

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Massimo Casprini, classe 1943, nato e vissuto a Bagno a Ripoli e appassionatissimo di storia locale così come di fotografia e di viaggi.