Grande entusiasmo per l’inaugurazione della stagione concertistica d’Autunno degli Amici di Vicchio

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L’apertura della Stagione d’Autunno,  affidata venerdì scorso al noto eclettico pianista fiorentino Marco Vavolo, ha entusiasmato la folta platea dei concerti degli Amici di Vicchio di Rimaggio.

Il programma nella prima parte ha presentato sapienti, eleganti e gustosissime trascrizioni delle più celebri canzoni dei cartoons di Walt Disney, colpendo l’immaginario di adulti e bambini, che volentieri hanno colto le sognanti atmosfere, ma anche i valori sottesi, mirabilmente tratteggiati dal carismatico musicista.
All’insegna del divertissement, nella seconda parte, Vavolo ha proposto sobrie e rispettose elaborazioni degli inni nazionali dei paesi europei capaci, anche in questo caso, di trascendere il puro gioco musicale e di trasmettere gli insondabili caratteri delle specifiche identità nazionali.
Il concerto è stato dedicato dall’Associazione Amici di Vicchio alla Fondazione Il cuore si scioglie, per contribuire a divulgarne le attività e per la raccolta di libere offerte a favore dei suoi progetti di solidarietà.
Per il secondo appuntamento, venerdì prossimo 23 ottobre, è protagonista il celebreQuartetto Foné (Paolo Chiavacci, Marco Facchini, violini; Chara Foletto, viola; Filippo Burchietti violoncello), con Alina Company (viola), impegnati in una fantastica locandina dedicata a Mendelssohn (op. 87) e Cajkovskij (op. 30).
Apre la serata lo spledido Quartetto n. 3 op. 30 in mi b minore di Cajkovskij, terminato a Mosca nel 1876 e dedicato alla memoria del famoso violinista Ferdinand Laub, esecutore dei precedenti quartetti del musicista russo. La dedica e l’intenzionalità espressiva spiega molti aspetti costitutivi della composizione, fra i quali l’Andante funebre, pagina cui è dovuta, tra l’altro, in gran parte, la popolarità dell’opera 30.
Completa la serata il galvanizzante Quintetto n. 2 op. 87 in sib maggiore di Mendelssohn, lavoro del 1845 che appartiene all’ultimo periodo del catalogo mendelssohniano e che assume una scrittura cameristica raffinatissima, dove l’equilibrio tra gli strumenti impiegati si salda senza contrasti ad un impeto sempre intenso ed incisivo.
I due autori – Mendelssohn e Cajkovskij – rappresentano due diversi volti del Romanticismo: da una parte il musicista amburghese illumina benignamente le pieghe umbratili della sensibilità romantica attraverso le redini di un elegante linguaggio, portando in dote la grande eredità dello stile classico; dall’altra il musicista russo, grondante del suo malinconico e maturo stile romantico, pur nel profondo rispetto per il genere e la tradizione, esplica un soggettivismo che innerva intimamente anche la produzione quartettistica, attualizzandola e rapportandola talvolta alla corrente nazionalistica russa con l’adozione di materiale tematico di ascendenza folklorica.
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La redazione del giornale eChianti.it