Si chiama Laura Margheri, ha 36 anni ed è originaria di Bagno a Ripoli. Qualche giorno fa è stata inserita tra le venticinque donne più importanti della robotica a livello mondiale e dopo aver costruito la sua fama e il suo successo all’estero ha deciso di fare ritorno in Italia.
Un “cervello di ritorno”, si potrebbe dire semplificando, ma la storia di Laura Margheri ha davvero qualcosa di straordinario. Un viaggio che, come detto, parte da Bagno a Ripoli, si sposta a Pisa e Pontedera per la laurea, il dottorato e i primi studi di ricerca ed arriva a Londra, all’Imperial College. Adesso, infine, la decisione di tornare, destinazione i laboratori che l’Istituto italiano di tecnologia (IIt) ha all’interno del Polo Sant’Anna a Pontedera.
Al Tirreno, qualche giorno fa, ha raccontato che si occuperà di “cercare finanziamenti pubblici, ma anche privati, di individuare partnership con altri centri di ricerca o università o con aziende”. Aggiungendo che “poi dovrò occuparmi dei progetti, aiutando a scegliere quali sono quelli su cui puntare a breve o a lungo termine, a seconda dell’evoluzione tecnologica”.
Insomma, un investimento a 360 gradi sul futuro con l’obiettivo di dare concretezza alla ricerca e far crescere sempre di più un settore dalle straordinarie potenzialità soprattutto in Toscana.
E chissà che un giorno, magari, quel suo viaggio intorno al mondo non possa ripassare anche da qui, dalla “sua” Bagno a Ripoli. Raccontare la sua storia, magari agli studenti delle scuole superiori che in questo week end hanno dato vita alla “giornata della scienza”, sarebbe davvero qualcosa di straprdinario.
