Bianca, Francesco e quella storia d’amore all’origine del Palio delle Contrade

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Nel corteggio storico del Palio di Bagno a Ripoli fra nobili, alabardieri, musici, balestrieri, dame e cavalieri spicca la figura di Bianca Cappello con indosso un prezioso abito azzurro con passamanerie in oro e perle accompagnata dal granduca Francesco I Medici con un mantello foderato d’ermellino.

Tanta esibizione in pubblico ci riporta agli anni Settanta del Cinquecento quando fra i due era già manifesta una relazione che non si poteva più nascondere. Nel 1570 il marito della bellissima Bianca Cappello aveva comprato (con i soldi del granduca!) villa La Tana a Candeli e era stato assassinato soltanto due anni dopo. Il granduca divenne vedovo nel 1578. Finalmente liberi, i due amanti si sposarono nel 1579, ma per sei anni si erano incontrati a La Tana: un rifugio sul «temperato et ameno colle del bel Rimaggio […] il nascosto luogo ove ogni diletto, ove ogni piacere si chiude in sicuro albergo sanza le disturbatrici noie di niuna parte».

Dopo quattrocento anni, nel 1980, lo storico ripolese Fabio Del Bravo ha avuto l’idea di organizzare un Palio a Bagno a Ripoli e di ambientarlo a fine Cinquecento. Quindi gli ospiti d’onore della festa non potevano essere che Bianca e Francesco.

Ormai da 36 anni ininterrotti – ogni seconda domenica di settembre –  intorno a questi due personaggi si crea un’atmosfera rinascimentale rievocata nel corteo e nelle manifestazioni sportive e culturali che ricostruiscono la vita del tempo con i nobili del territorio nei loro ricchi costumi, i contadini che esibiscono gli animali e i prodotti della terra, gli sbandieratori che fanno volteggiare in aria le bandiere, i musici che con tamburi e chiarine accompagnano i balli di dame e cavalieri.

Ai vari giochi del Palio, nel 1986 si è aggiunta la Giostra della Stella, disputata dalle contrade della zona: Alfiere (Pieve), Cavallo (Baroncelli), Mulino (Candeli) e Torre (Quarto). Lanciati i cavalli a tutta velocità, i cavalieri tentano d’infilzare con la spada una stella – appesa a una sagoma di leone rampante – in un foro il cui diametro è progressivamente sempre più stretto.

Da alcuni anni l’araldo banditore è interpretato dall’attore Sergio Forconi mentre, fin dalla prima edizione, il palio in premio alla contrada vincitrice è stato offerto da noti pittori fra i quali ricordiamo Campeggi, Curandai, Smorti, Vangi. Nel 2015 l’opera è dell’artista ripolese di fama internazionale Marcello Guasti.

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Massimo Casprini, classe 1943, nato e vissuto a Bagno a Ripoli e appassionatissimo di storia locale così come di fotografia e di viaggi.