C’erano il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, il questore di Firenze e tutte le più alte cariche delle forze dell’ordine cittadine.
E’ di fronte a questa platea che lo Spedale del Bigallo ha ospitato il 22mo Vertice Antimafia organizzato in collaborazione con la Fondazione Caponnetto.
“E’ sempre affascinante poter ascoltare testimonianze così forti di impegno nella lotta alla mafia da chi, ogni giorno, la combatte in prima linea – ha introdotto i lavori il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini – Quest’anno ancor più sfidante il tema “No a mafia e terrorismo, con gli Stati Uniti d’Europa. Un cambio di strategia nel contrasto” che pone la questione di una visione Europea, e non più solo nazionale, di tutti i grandi temi della lotta alla mafie, al terrorismo e della sicurezza”.
Sul palco si sono quindi susseguiti gli interventi di chi, con la propria testimonianza, ha raccontato i vari volti della mafia che si palesano in diverse zone d’Italia. Poi la chiusura dei lavori è stata affidata al presidente del Senato Pietro Grasso.
“Il terrorismo in Europa ha dimostrato che il fenomeno è difficile da controllare e da gestire. Ed è un fenomeno molto simile a quello delle mafie. Si sono sempre create similitudine e connessione tra i due fenomeni. Come le mafie i terroristi si dedicano a traffici per autofinanziarsi, di stupefacenti, armi, beni culturali. Questi traffici, che noi abbiamo sempre attribuito alla mafia, oggi sono esercitati anche dal terrorismo. Le stesse mafie hanno
usato in passato anche metodi terroristici, con stragi che colpirono persone inermi per creare paura e intimidazione. Anche le strategie di contrasto possono essere adattate ad entrambe.
Bisogna globalizzare la legalità”.
“Bisogna mettere in connessione tutte le informazioni – ha quindi concluso – Abbiamo scoperto che alcuni attentati in Europa non sarebbero avvenuti se si fossero condivise le informazioni. Noi abbiamo il know how, siamo all”avanguardia nella lotta alla criminalità organizzata nazionale e transnazionale. Certamente si può ancora migliorare e adeguarci alla continua evoluzione dei fenomeni. Ma bisogna coordinare le informazioni tra paesi”.