Alla riscoperta dei giochi in piazza: un due tre stella!

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Tutti, ma proprio tutti, hanno giocato almeno una volta a “Un, due, tre, stella!”, una vera sfida a rimanere immobili in posizioni spesso buffe e scomode!

Un bambino, con la faccia rivolta al muro, pronuncia la frase “Un, due, tre, stella!“ (oppure: “Un due tre, cavallo carrozza e re!“), quindi si volta. Gli altri ragazzi, da un punto prestabilito, avanzano a piccoli passi quando quello al muro è voltato, cercando di non farsi vedere mentre si stanno muovendo. Appena uno arriva a toccare il muro deve gridare: “Stellina!“. Quindi sta a lui il compito di stare al muro a guidare il gioco.

Esiste una variante di questo stesso gioco che non ha un nome specifico. Si “fa la conta“ per chi debba mettersi di faccia al muro, mentre i compagni si dispongono a una quindicina di metri di distanza.

Il primo dice in fretta i numeri da uno a sette e nel frattempo gli altri fanno dei passi in avanti; appena questo ha pronunciato l’ultimo numero, si volge di fronte ai compagni e, se ne sorprende qualcuno in moto, lo costringe a ritornare al punto di partenza, mentre gli altri restano dove si trovano.

Il gioco prosegue finché uno non arriva a toccare le spalle a chi sta sotto. Allora tutti rompono le fila e scappano, mentre chi era sotto li insegue cercando di acchiapparne uno per metterlo al suo posto.

Tratto da “i giochi in piazza” di Massimo Casprini e Michele Turchi – Edizioni C.R.C. Antella 1998

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La redazione del giornale eChianti.it