Stop alla Variante di Grassina, aut aut del sindaco alla Città Metropolitana

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Dopo la revoca dell’incarico alla ditta appaltatrice, la seconda classificata non ha accettato di riaprire i cantieri della Variante di Grassina perché l’importo con cui l’appalto era stato assegnato è stato giudicato largamente insufficiente a coprire le spese necessarie per realizzare in maniera corretta e completa l’intervento.

Una situazione di stallo che impone dunque di rimettere a gara l’intera opera con un conseguente ulteriore rallentamento rispetto alle tempistiche previste per la sua realizzazione. Una situazione che ha mandato su tutte le furie il sindaco Casini.

“Prentendiamo che entro tre mesi la Città metropolitana faccia una nuova gara. Altrimenti l’opera passi alla Regione, non c’è più tempo da perdere” ha tuonato non appena ufficializzato il riaffidamento dei lavori per la Variante tramite un nuovo bando di gara.

Il sindaco ha inoltre annunciato che il Comune è al lavoro per costituirsi parte lesa nei confronti dei responsabili del ritardo nelle lavorazioni che hanno comportato la risoluzione contrattuale e il successivo annullamento della gara.

“C’è grande rabbia e delusione, ma si va avanti e l’opera si farà, questo lo assicuro ai miei concittadini – ha aggiunto ancora Casini – La parte politica della Città metropolitana conferma di voler portare avanti l’opera. Bene, ma non ci basta. Se la Città metropolitana non sarà in grado di effettuare il nuovo bando entro gennaio per ripartire velocemente con le ruspe e con un’impresa finalmente strutturata e adeguata all’impegno richiesto, abbia il coraggio di riconoscere che non riesce a farsi carico dell’opera e passi le consegne alla Regione che potrebbe meglio garantire il ruolo di regia tecnica, controllo e coordinamento”.

Casini ha voluto chiarire con nettezza un punto fondamentale: “Non possiamo concedere senza le dovute garanzie una seconda chance per un’opera così strategica. Non possiamo permettere alla burocrazia di prevalere sull’interesse collettivo. Le condizioni per ripartire velocemente ci sono. Gli espropri sono già completati, le risorse sono stanziate. La volontà politica c’è, occorre dire chiaramente se ci sono anche la volontà e le capacità dei tecnici che hanno seguito l’opera fino ad oggi”.

La parola d’ordine per il Comune è fare presto. “La via Chiantigiana – ha chiarito il sindaco – è una delle strade a sud di Firenze più trafficate, basterebbe chiuderla per mezzora in un mattino qualunque per far capire a tutti che la Variante è una priorità. Finora non lo abbiamo fatto solo per senso civico. Ogni giorno di ritardo, per la comunità di Grassina è un giorno in più alle prese con smog e inquinamento. Inaccettabile che la popolazione paghi con la propria salute”.

Poi c’è l’aspetto legale. “Stiamo lavorando attentamente per verificare le condizioni per adire le vie legali contro i responsabili dei ritardi. Quando in estate il cantiere è stato fermato, le lavorazioni fatte non raggiungevano il 5% mentre secondo i piani iniziali dovevano essere quasi a metà. Una vergogna”.

Impellente, adesso, anche la messa in sicurezza del cantiere. “Abbiamo chiesto formalmente alla Città metropolitana di sistemare con la massima urgenze le aree di cantiere. Ma anche di dare subito priorità alla manutenzione sulle arterie di interesse metropolitano presenti sul nostro comune, la Sp Brollo-Tizzano, via Roma, via di Rosano e ovviamente la Chiantigiana. Il minimo di fronte all’esito della vicenda Variante”.

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Francesco Sangermano, nato a Firenze nel 1977 ma orgogliosamente cresciuto e vissuto sempre a Bagno a Ripoli. Grande appassionato di viaggi, di sport e di fotografia è giornalista professionista dal 2004. Prima della collaborazione con eChianti ha lavorato per il Corriere di Firenze, il Corriere di Lucca, Toscana Media News e l'Unità dove è stato vicecaposervizio della redazione toscana e uno dei responsabili dei social network per il sito unita.it.