Stereotipi? No grazie! 22 Febbraio alla CDP di Grassina

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Alla Casa del popolo di Grassina un incontro aperto per riflettere sul tema dei pregiudizi di genere e sulle strategie per affrontarli e provare a superarli

 “È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio” (A. Einstein)

Credere che le donne siano, per natura, sensibili e gli uomini razionali, che le femmine debbano giocare con le bambole e i maschi con le macchinine, che il genere maschile sia geneticamente predisposto a comandare e a rivestire ruoli di potere mentre quello femminile sia portato ad accudire la casa o svolgere mansioni lavorative di basso profilo, significa pensare attraverso stereotipi di genere.

Gli stereotipi esistono e ci condizionano costantemente, anche quando siamo convinti di esserne immuni. Sono radicati nella nostra storia, ci vengono tramandati da generazioni e trasmessi implicitamente dalla famiglia, dalla scuola, dai mass media e, in generale, dalla società in cui viviamo.

Nonostante la realtà in cui siamo inseriti sia definita evoluta, sono ancora molto presenti stereotipi e pregiudizi legati al genere, che tendono a penalizzare le donne rispetto agli uomini. Solo per esemplificare, la presenza femminile è quasi assente nelle cariche di alta responsabilità e, al contrario, la donna si occupa prevalentemente della famiglia, dei figli e dell’assistenza agli anziani.

Questi stereotipi, o forse sarebbe meglio definirli pregiudizi, tendono a ingabbiare la donna in un ruolo predefinito che finisce con il condizionarne le scelte e gli atteggiamenti imprigionandola in un abito uniforme.

La limitazione della libertà individuale è il rischio più grande con il quale il genere femminile si deve confrontare fin dall’infanzia e può manifestarsi attraverso la scelta degli studi, del lavoro o, più semplicemente, nel modo di vestirsi, nello sport che si pratica e nell’atteggiamento verso gli altri.

Inoltre le donne, spesso chiuse in uno stereotipo di debolezza e fragilità, rischiano di essere vittime di diverse forme di discriminazione e persino di violenza da parte dell’uomo e della stessa società con la quale interagiscono.

Aprire spazi di riflessione che trattino temi come l’importanza della valorizzazione e dell’emancipazione personale, l’uguaglianza tra i sessi, la forza della comunicazione, può contribuire a rafforzare l’autoconsapevolezza dell’individuo, indispensabile per scardinare degli stereotipi discriminanti e per evitare di trasmetterli alle nuove generazioni.

Programma della serata:

– “Immagine della donna 2.0: comunicazione visiva e social media”, Intervento a cura di Fabiola Chierici

– “Mi piace Spiderman… e allora?” di Giorgia Vezzoli, Lettura a cura di Valentina Solari

– “Le categorie non esistono, esistono solo le persone”, intervento e interviste a cura di Francesca Desidera

– “Più consapevole, più sicura”, intervento a cura di Fabio Bonciani – Associazione Difesa Donna

Modera la serata la giornalista Silvia Rabatti.

Evento senza prenotazione e ad ingresso libero.

22 febbraio – ore 22.00 – 23.00

 

di Alissa Zavanella