Piero Migliorini, fabbro da oltre sessant’anni. “Ma non mi stanco di lavorare” | FOTO

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Carpenteria meccanica, la ditta Migliorini è stata fondata da Piero Migliorini nel 1969. Da sempre a Ponte a Ema, in via del Crocifisso, oggi è portata avanti dai figli di Piero: Paolo e Andrea.

“Sono vecchio e non mi sono levato la voglia di lavorare”. Esordisce così Piero Migliorini, antellese di Montisoni, classe 1943, fabbro dal 1958. “Lavoro da sessantun’anni, dal 1957 – prosegue – Ho iniziato a Firenze, dipendente in un’officina, l’anno dopo sono stato assunto da Libero Petrioli, fabbro all’Antella”.

Nella ditta dei Petrioli Piero Migliorini rimane fino al 1969. Si appassiona al mestiere, acquisisce esperienza e decide di mettersi in proprio.

“Lavorare per conto mio è un desiderio che ho sempre avuto fin da ragazzo – dice – Questa passione, i problemi di salute del babbo che gli impedivano di lavorare e il mio imminente matrimonio mi spinsero a fare questo passo”.

Trova un fondo in via del Crocifisso, a Ponte a Ema, all’epoca è poco più di una capanna. Compra le prime macchine grazie all’aiuto di un amico “Ciapino, mi chiamava”, ricorda il fabbro. “Ci penso io, mi disse”.

Da allora Piero Migliorini si dedica al suo lavoro di artigiano. Assume operai, attrezza e ingrandisce l’officina. Con la quinta elementare, si rimette a studiare, frequenta la scuola la domenica mattina e si diploma disegnatore. Attraversa anche momenti di difficoltà ma rialza sempre la testa, spinto dall’indomabile voglia di fare.

Carpenteria industriale, carpenteria edile, ringhiere, cancelli e infissi. A portare avanti la ditta ci sono i figli Paolo e Andrea, entrati rispettivamente negli anni Ottanta e negli anni Novanta.
Oggi lavorano loro ma il vecchio Migliorini rimane in bottega, dodici ore al giorno, come sempre.

“Il prossimo anno sono cinquant’anni di attività – anticipa Piero – ed ho già in mente di fare, nel mese di luglio, una grande festa nel piazzale”.