Oratorio della Croce

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Descrizione

L’Oratorio si trova in posizione un po’ nascosta, stretto tra vecchi e alti edifici. La bella e semplice facciata tutta a conci di pietra ha un caratteristico portale sormontato da un arco. Nel XIX sec. sul portale, era ancora leggibile un’iscrizione, oggi del tutto scomparsa, dalla quale si poteva desumere la data 1224, presumibilmente riferibile a quella di fondazione dell’Oratorio. Sulla facciata, sino ai primi del Novecento, era anche visibile lo stemma dei Peruzzi, che ne vollero l’edificazione. Nelle Carte dei Capitani di Parte Guelfa (XVI sec.) il sacro edificio è indicato come “Chiesa de la Crocie”. Durante il corso dei secoli è stato anche dedicato a “Tutti i Santi” e a “Sant’Antonio Abate”. L’Oratorio fu seriamente danneggiato dal terremoto del 1895 e i lavori di ripristino recuperarono resti di affreschi riferibili al XV secolo. Sempre a causa del terremoto fu rimossa la croce in legno sagomato, che aveva denominato sia l’oratorio che il borgo. La Croce fu trasferita nella parrocchiale di Santo Stefano a Paterno, dove tuttora si conserva. Nel 1983 gli interventi effettuati dalla scuola di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure hanno riportato alla luce le antiche strutture dell’edificio. In tale occasione (nel 1984) il vecchio altare fu sostituito con quello che si trovava nella sacrestia della chiesa di Santo Stefano a Paterno. L’altare, risalente al XIII secolo, è costituito da una mensa sostenuta da due colonnette i cui capitelli presentano l’uno quattro teste umane e l’altro tre teste di leoni.

Come arrivare

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La redazione del giornale eChianti.it