C’è un luogo a Bagno a Ripoli, dove l’arte sacra può correre dallo splendido Rinascimento toscano fino all’ottocento romantico, giungendo ad incontrare l’armonia delle note e le emozioni della musica; grazie alle opere immortali di Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart o Giovanni Battista Sammartini, interpretate da artisti talentuosi e di rilievo internazionale.
Questo luogo è la Chiesa di San Lorenzo a Vicchio di Rimaggio, dove ieri sera la storica dell’arte Mariagrazia Brancone ha aperto al pubblico uno scrigno di tesori artistici, importanti quanto ancora poco conosciuti, esaltando l’arte e spiegando la storia che ce l’ha consegnata; tra il gusto medievale per l’orpello, il colore, l’affresco e il sentimento più sobrio ed essenziale della Riforma Cattolica che nel seicento, anche qui, rispose alle tesi di Lutero, ridipingendo di bianco le pareti e ristrutturando gli altari. E’ stato certo anche questo un modo per festeggiare i quindici anni di attività dell’Associazione Amici di Vicchio di Rimaggio che con successo si è impegnata ad invitare in questo luogo, tra storia, natura e dallo splendido panorama su Firenze, musicisti di grande bravura, con particolare riguardo ai giovani, per suonare musica classica e soprattutto da camera.
Così nello scenario suggestivo della chiesa, ha risuonato il concerto Tra Alti e Bassi del duo formato da Luca Provenzani e Amerigo Bernardi con violoncello e contrabbasso. Un abbinamento affatto comune di archi che ha stupito ed incantato il pubblico sulle note dei già citati Bach e Mozart ma anche di Gioacchino Rossini, fino alla contemporaneità russa di Yuri Levitin. Davvero da ammirare la facilità e l’ironia con la quale gli artisti hanno saputo dialogare e interagire con gli spettatori, tanto da improvvisare una votazione ad alzata di mano sulla Suite di Bach per violoncello e basso da eseguire: ascoltate molte anteprime, ha prevalso la terza.
La stagione concertistica autunnale degli Amici di Vicchio di Rimaggio si è chiusa infine con gli applausi, tanti da richiamare più volte gli artisti ad eseguire un nuovo “ultimo” pezzo: l’auspicio migliore per il prossimo ciclo di primavera.
