La Chiesa di San Giorgio a Ruballa

199

Descrizione

L’edificio che svetta su uno sperone della collina col suo bianco intonaco, la facciata protetta dal porticato e i tre archi accecati nella parete sud, deve l’attuale aspetto al restauro del 1863 realizzato su progetto dell’architetto Niccolò Matas. L’alto campanile cuspidato fu invece costruito nel 1844 in sostituzione di una più modesta vela ormai molto danneggiata.

L’impianto originale della chiesa risale al XIII sec. e uno dei primi documenti che ne menzionano il rettore risale al 1273.

In origine fu patronato dei Pilastri, nel XIV sec. fu dei Monaci della Badia a Settimo e della famiglia Bardi che lo mantenne per secoli. I Bardi ricostruirono la chiesa intorno al 1337, come testimonia una lapide posta all’interno. Sempre ai Bardi si deve il restauro del 1707 che trasformò in stile barocco l’interno dell’edificio, con i marmi, gli stucchi e le dorature che ancora lo caratterizzano.

A San Giorgio si conservano due importanti dipinti trecenteschi: il Crocifisso dolente, posto sull’altare maggiore, opera matura di Taddeo Gaddi e la Madonna con Bambino, Angeli e Santi, datata 1336.

Degno di nota un capitello in pietra serena (XI sec.) che secondo la tradizione proviene dalla primitiva chiesa e raffigura quattro teste umane con decorazione a piccoli rosoni.

Nel complesso vi è anche un cortile dove si conservano tracce di strutture riferibili al XIV sec.

Come arrivare

[mapsmarker marker=”227″]

SHARE
La redazione del giornale eChianti.it