Fonderia Artistica Art’ù, i capolavori del bronzo nascono alle porte di Grassina | FOTO

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La fusione a cera persa, divenuta famosa perché usata per realizzare i Bronzi di Riace, è una delle più antiche e affascinanti tecniche di scultura, che da millenni si tramanda nelle mani di esperti artigiani.

Nel territorio di Bagno a Ripoli, a Grassina, c’è una fonderia che rappresenta una vera eccellenza nell’area fiorentina e non solo.

A raccontare la storia della “Fonderia Artistica Art’ù” è Gaetano Salmista, che ha ereditato una tradizione familiare lunga tre generazioni e che dal 2004 è l’anima di un’impresa che conta oggi due laboratori – quello nella zona artigianale di via Boccaccio, il principale, l’altro a Sambuca, nel comune di Tavarnelle – e una decina di addetti.

«Sono nato in fonderia – racconta Gaetano – imparando l’arte dal nonno, che ha iniziato questa attività negli anni ’60. Siamo specializzati nella tecnica della cera persa, un processo molto lungo e difficile che permette di creare opere in bronzo vuote».
Sono tanti gli scultori, italiani ma soprattutto stranieri, che si affidano ad Art’ù per realizzare le loro opere.

«Chi vuole una scultura in bronzo difficilmente è in grado di realizzarla da solo – spiega Salmista. Gli artisti preparano un modello e ce lo affidano e da lì noi creiamo l’opera. Lavoriamo in gran parte con artisti privati ma abbiamo clienti anche tra le associazioni, i musei, le istituzioni, oltre a collaborare, come consulenti, per l’Opificio delle pietre dure di Firenze».

Tra i clienti più conosciuti ci sono il fiorentino Paolo Staccioli, il tedesco Gunther Stilling, l’irlandese Paddy Campbell, l’americana Carole Feuerman, ma anche artisti che lavorano con materiali diversi dal bronzo o che addirittura esplorano territori più concettuali, come la francese Rebecca Digne, che realizza opere video girate su pellicole 16 mm o Super 8 in cui racconta la fragilità della condizione umana.

Salmista ha imparato il mestiere sul campo, apprendendo ogni segreto tra il calore, la polvere e il rumore della fonderia. «È un lavoro difficile e faticoso – racconta ancora – certamente non di moda e lo dimostra il fatto che anche noi abbiamo difficoltà a trovare lavoratori specializzati». La crisi iniziata un decennio fa ha fatto chiudere molte fonderie in Italia, al punto che adesso ne sono rimaste poche e concentrate in aree come quella fiorentina, dove oltre ad Art’ù ci sono altri tre laboratori, e in distretti come Pietrasanta, Napoli, Milano e Verona.

Essere di Firenze e lavorare in una città in cui si respira arte ha aiutato l’impresa di Salmista, che però ha saputo fare la differenza non limitandosi alla realizzazione di opere su commissione, ma dando agli artisti una serie di servizi che vanno oltre l’aspetto artigianale. «Cerchiamo di offrire un pacchetto completo – spiega – che oltre alla realizzazione dell’opera include anche l’organizzazione degli eventi, i contatti con le amministrazioni, le installazioni, il catalogo, l’ufficio stampa e altro».

Bagno a Ripoli è una casa accogliente con la quale si è instaurato un forte legame che si rinnova ogni anno in occasione di Prim’Olio, il cui premio è realizzato proprio dalla fonderia Art’ù.

L’auspicio di Gaetano Salmista è che la vocazione di questo territorio diventi sempre più forte, trasformandolo in un centro propulsivo di arte e creatività.

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Vivo da sempre tra il sud di Firenze e il Chianti. Laureato in Scienze politiche, giornalista pubblicista, ho collaborato con varie testate locali e regionali.Appassionato di fotografia e nuove tecnologie, sono anche autore di tre libri: due sulla Fiorentina (una biografia di Adrian Mutu ed il racconto del secondo scudetto) ed uno sulla storia della radio libera Radio Chianti.