Escursione trekking: Il Bigallo e Monte Pilli

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Percorso ad anello in ambiente generalmente boscoso con sviluppo su strade bianche e sentieri tutti segnalati. Si può dedicarvi un’intera giornata.

ACCESSO: parcheggio di via del Bigallo (Bagno a Ripoli)
DURATA: 5 ore escluse soste
DIFFICOLTÀ: E
RIFORNIMENTO ACQUA: Bigallo
SPAZI PER SOSTA PRANZO A SACCO: Bencistà, Crociferro, Cipressaia.
Coordinate:
Bigallo: 43° 44’ 17.6” N
11° 20’ 56.4” E

Bencistà: 43° 44’ 19.0” N
11° 22’ 31.8” E

 

Il percorso

Via della Bascula – le Fornaci

Dal parcheggio si scende verso lo Spedale del Bigallo per poi continuare su Via della Bascula. Da segnalare, di fronte all’ingresso dello Spedale, i lavatoi con le ampie vasche in alberese e pietra serena. Erano già documentati nelle cartografie del 1583 e le donne del Bigallo, sino agli anni Sessanta del secolo scorso, li hanno utilizzati per il bucato.
Via della Basculla avanza pianeggiante mostrando a destra un ampio panorama su Firenze e a sinistra le ripide pendici della collina con i terrazzamenti coltivati ad olivi.
Procedendo non si può non notare la rossa ciminiera delle fornaci circondata da cipressi e siliquastri (alberi di Giuda) che in primavera illuminano di rosa intenso il fianco meridionale della collina.
Alla prima curva la strada sale decisamente e mostra nel suo insieme tutto il complesso del Bigallo con il tetto sormontato dal caratteristico campanile a vela che indicava la presenza di una Cappella.
Al termine della salita si fiancheggia un bianco edificio costruito in pietra d’alberese, la cui torre merlata presenta due aperture a sesto acuto. Siamo alla ‘basculla’, la casa è così chiamata perché qui si trovava la bascula per la pesa della calce che si produceva nella vicina fornace attiva nella seconda metà del XIX sec. Il luogo, localmente detto ‘la vasculla’, ha poi dato il nome alla strada.
Si continua a camminare seguendo la segnaletica “Borghi e Colline” che sale verso il bosco.

La strada romana – Bencistà – Croce dei Frati.
La strada sale e costeggia un altro edificio merlato che in passato era una casa colonica appartenente al podere ‘Le Fornaci.
Il sentiero volge a sinistra e segue la collina a mezza costa circondato da un bel bosco con alti fusti (carpini, querce e qualche pino marittimo) e da un sottobosco ricco di viburni, rovi, rose canine. Il tracciato ricalca, in parte, un percorso alto medioevale che si ipotizza di origine romana. La strada che in passato era denominata ‘Strada Vicinale di Bencistà’ ed anche ‘Strada Vicinale detta del Monasteraccio’, conserva in più punti un fondo selciato ancora in buone condizioni.
Uscendo dal bosco si arriva a Bencistà (428m): poche case allineate su una stretta strada sterrata, un ristorante ed infine quel che resta di un antico Tabernacolo.
Da Bencistà si procede verso Terzano prendendo Via Ponti di Millo e seguendo il sentiero CAI n. 6 sino alla Croce dei Frati (valico di Terzano). In questo tratto si costeggiano il restaurato edificio dell’ex colonica La Montanina e la Villa Le Corazze. Si cammina tra oliveti coltivati e poi in zone abbandonate che cedono all’avanzare del bosco. Alla nostra sinistra un colpo d’occhio su antiche coloniche, una minuscola chiesa e alcune ville padronali che compongono la località di Terzano.
Infine il sentiero sbuca in uno spiazzo ombroso dove convergono più strade, luogo che localmente è denominato la ‘Croce dei Frati’. Il toponimo deriva dalla presenza di una croce in legno sostenuta da un piedistallo di pietra serena che in passato era collocata nei pressi del triangolo di bosco al centro degli incroci e stava ad indicare il cammino verso il convento dell’Incontro. Presumibilmente vi era stata collocata alla fine dell’Ottocento quando, nell’ambito di lavori di restauro al convento, lungo le strade che recavano alla cima dell’Incontro, erano state alzate alcune croci.

Crociferro – Gorioli – Monte Cucco

Dalla ‘Croce dei Frati (o valico di Terzano) l’escursione continua sul sentiero CAI OO che dobbiamo imboccare andando poco avanti, a destra, sull’altro lato della strada. La pista erbosa sale ripida verso il Poggio di Crociferro (511 m), modesta cima caratterizzata da vegetazione bassa e arbustiva, da cui si può godere di un vastissimo panorama che spazia da Firenze, al Pratomagno, all’Incontro e a Terzano.
Il tracciato raggiunge un nucleo abitato risalente alla seconda metà del secolo scorso detto Montecucco.
Qui si abbandona il sentiero CAI e si inizia a scendere per l’asfaltata Via di Bencistà e Gorioli che percorre il versante nord – est di Montecucco (473 m). Superata casa Gorioli e raggiunto l’incrocio si volta a sinistra per tornare a Bencistà.

Bencistà – Monte Pilli – la Cipressaia – Bigallo
Procedendo sul sentiero 6 si percorre a ritroso Bencistà, si sale sulla sommità di Monte Pilli (489 m) e aggirandone la cima si raggiunge la Cipressaia.
Il toponimo, abbastanza diffuso, indica un bosco d’impianto artificiale, dove prevalgono i cipressi. In questa cipressaia troviamo numerosi pini marittimi, ma non mancano ornielli, qualche quercia, mentre nel sottobosco crescono ginestre, cisti, rose canine, e … il cipresso, invece, ne disegna soltanto il perimetro.
Qui vi è una zona attrezzata gestita da un comitato di cacciatori che sono anche proprietari di una parte del bosco.
Dal piazzale della Cipressaia, seguendo i segnavia CAI, si scende fino a Via della Basculla e poi al Bigallo.

 

A cura di Elisabetta Brunelleschi

La Mappa

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La redazione del giornale eChianti.it