“Dalla Gola del Leone”, la spiritualità contemporanea approda all’Oratorio di Santa Caterina

Si inaugura sabato 5 ottobre l’esposizione curata da mons. Timothy Verdon: in mostra le opere degli artisti toscani Lorenzo Bonechi, Frank Dituri, Luigi Fatichi e Mauro Manetti

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Celebrare il lato spirituale dell’uomo, ciò che più intimamente lo illumina, in un mondo sempre più secolarizzato. È il senso più profondo da cui scaturisce la mostra “Dalla Gola del Leone” curata da mons. Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, in programma all’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Bagno a Ripoli (via del Carota, 31).

L’esposizione, organizzata dal Comune di Bagno a Ripoli, sarà inaugurata sabato 5 ottobre alle 17.30, per poi rimanere aperta al pubblico fino al 27 del mese (nei giorni 6, 13, 20 e 27 ottobre sarà visitabile dalle 15 alle 18, gli altri giorni su appuntamento contattando i seguenti recapiti: ufficio.cultura@comune.bagno-a-ripoli.fi.it/055.643358).

La mostra, composta da pitture, fotografie, sculture e mosaici, raccoglie una selezione di opere realizzate da grandi artisti toscani che con stili diversi e sguardo contemporaneo hanno indagato l’universo della spiritualità e dell’arte sacra. Si tratta di Lorenzo Bonechi, scomparso giovanissimo ma considerato uno dei maggiori artisti toscani del ‘900, il fotografo italo-americano Frank Dituri, Luigi Fatichi, membro dell’Accademia di Belle Arti del Disegno di Firenze e Mauro Manetti, direttore della Libera Accademia di Belle Arti di Firenze.

A dare il titolo alla mostra è una frase del profeta Amos scritta nella Bibbia: “Come un pastore salva dalla gola del leone due zampe o un brandello d’orecchia, così saranno salvati i figli d’Israele”Il curatore, mons. Timothy Verdon, è considerato tra i maggiori studiosi di arte sacra. Sacerdote, vive da molti anni a Firenze, dove dirige sia l’Ufficio Diocesano dell’Arte Sacra e dei Beni Culturali Ecclesiastici, sia il Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore.

Così Verdon presenta la mostra: “Pur con stili diversi, le opere dei quattro artisti, rasentano ciò che negli anni Trenta e Quaranta alcuni chiamavano realismo magico, ma che qui dovremmo piuttosto chiamare realismo mistico: cercano di farci vedere il reale attraverso gli occhi dello spirito”.

“L’Oratorio di Santa Caterina – dice il sindaco Francesco Casini, che sarà presente all’inaugurazione – torna ad aprirsi all’arte contemporanea. Una nuova sfida per un luogo di cultura che vogliamo continuare a promuovere con iniziative, come questa, all’insegna della bellezza e della qualità”.