Viaggio in Sicilia, nelle terre confiscate alla mafia che oggi producono arance

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La visita istituzionale dell’assessora Cellini alla cooperativa Beppe Montana a Lentini insieme a Libera, Unicoop e Comune di Scandicci

Dove un tempo c’era la mano della mafia, con i suoi traffici illeciti, oggi nascono arance e olive. La terra confiscata a Cosa nostra a Lentini, in provincia di Siracusa, gestita adesso dalla cooperativa Beppe Montana all’interno del consorzio Libera terra, è la meta del viaggio istituzionale che nei giorni scorsi ha impegnato l’assessora alla legalità di Bagno a Ripoli Francesca Cellini.

L’occasione è stata la visita organizzata da associazione Libera, Unicoop Firenze e Comune di Scandicci (promotore del progetto “Libera, la tua terra” che ogni anno culmina a febbraio nel weekend della legalità) per conoscere da vicino le realtà impegnate nella gestione dei beni comuni confiscati alla mafia.

Accanto all’assessora Cellini e al sindaco di Scandicci Sandro Fallani, il referente regionale di Libera Toscana don Andrea Bigalli, Claudio Vanni di Unicoop Firenze e Irene Mangani della Fondazione “Il cuore si scioglie”. Presenti inoltre altre realtà istituzionali provenienti da Piemonte e Emilia Romagna.

Durante la visita, la delegazione toscana ha visitato i campi coltivati dalla coop Beppe Montana diretta da Alfio Curcio che produce le arance bio – un vero e proprio simbolo della legalità – che da sette anni approdano anche nella nostra regione, e incontrato gli operatori impegnati nel lavoro quotidiano nelle terre. Incontrati, inoltre, gli studenti degli istituti comprensivi di Lentini.

“Abbiamo toccato con mano – dice l’assessora Cellini – il coraggio di chi con il proprio sudore trasforma il male in frutti della legalità. Torniamo con molti spunti positivi per il futuro che potrebbero interessare le nostre scuole e Siaf, la nostra società di refezione”.