“Vai a vedere laggiù!”. Da Maurino la ferramenta è da leggenda | FOTO

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Fornitissima, gestita e animata dal suo istrionico titolare, la Ferramenta Mesticheria Mauro Della Lunga è un’istituzione all’Antella.

Dal bullone alla gru, alla Ferramenta Mesticheria Mauro Della Lunga, da Maurino, si trova di tutto. Un negozio stracolmo: sementi, mangimi, concimi, piante, cacciaviti, bullette, trapani, chiavi, vernici.

Orientarsi non è facile e quando chiedi a Mauro se ha quello o l’altro prodotto e lui dice “Vai a vedere laggiù”… sai quando parti non sai quando torni. C’è da perdersi, letteralmente, fra gli scaffali della grande bottega in Via dell’Antella 77.

Una storia, quella della ferramenta, che inizia nel 1955, quando Giuseppe Baldini apre il primo negozio nel fondo che era del falegname Ruggero Calvelli (Carvello per gli antellesi) e oggi ospita il parrucchiere Taglionetto.

Tempo pochi anni e il Baldini si trasferisce sul ponte in Via Pulicciano (dove c’è la trattoria Staccia Buratta) e nel 1972 Mauro acquista l’esercizio.

“Prima – racconta Mauro Della Lunga – ho lavorato come magazziniere nel negozio di calzature in piazza dell’Antella: Pigior. Poi a Firenze come metalmeccanico. Nel 1972 ho preso la mesticheria e con me ha lavorato mia sorella Miriam, dal 1980 al 2005”.

Per vent’anni Mauro resta nella bottega sul ponte poi, nel 1992, si ingrandisce e trasferisce tutto nel fondo attuale, ex Falegnameria Barbieri (spostata fuori dal centro abitato).

Per i ragazzini che vogliono lo stucco per la cerbottana (anni fa con mille lire ne compravi tanto da spararlo dalla Rificolona a Capodanno) per chi cerca materiale per lavori in casa, per l’orto o per il giardino, Mauro è un punto di riferimento.

“Mi interessa la vendita al banco, al dettaglio”, spiega il mesticatore. “Con l’avvento dei grandi magazzini il lavoro è cambiato e mi sono specializzato in materiale agricolo e da giardinaggio”.

“Questa attività – prosegue – se la fai per il guadagno rapportato alle ore di lavoro, non conviene. È un mestiere che fai per passione, ti entra nel sangue e se ti piace lo porti fino alla morte”.

Un rapporto speciale, unico, con i clienti: battute, scherzi e discussioni sulla politica, sulla vita. In particolar modo il giovedì, quando c’è il mercato in paese, il negozio diventa un punto di ritrovo.

“Ai clienti gli faccio il teatro”! Esclama Maurino. Poi continua: “Le mogli in casa non li vogliono questi pensionati e allora vengono da Mauro. Anche perchè qui c’è il bagno”!

“La vita è un teatro e noi siamo gli attori sul palcoscenico” ripete spesso. Ed è vero. Un teatro in cui, però, stiamo perdendo i rapporti umani. “Siamo diventati come i polli d’allevamento. Le nuove tecnologie hanno fatto del bene ma si è persa l’originalità della gente”.

Sicuri che la bottega di Maurino di originalità non manca e in questo mondo di iperconnessi resta uno degli ultimi baluardi di passione, simpatia e umanità.