Olmo, M. e mamma Beatrice: l’esempio di Bagno a Ripoli per dire “no al bullismo”

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La storia di Olmo, vittima di bullismo da parte di alcuni compagni della squadra di calcio, è stata pubblicamente denunciata su Facebook da mamma Beatrice. E ha scatenato una grande reazione di solidarietà da parte di tutta la comunità.

Ci sono storie che hanno la grande capacità di trasformare il male in bene. La negatività che le genera in energia positiva. Quella di Olmo è una di queste. E lascia dietro di sé la sensazione di una comunità, quella di Bagno a Ripoli, ancora capace di ribellarsi e dire no al senso di ingiustizia e prepotenza.

I fatti, in estrema sintesi. Olmo è un ragazzo di 13 anni affetto da sindrome di down e nello spogliatoio di una squadra di calcio del paese ter compagni di squadra gli gettano la schiacciata sotto la doccia e lo contringono poi a mangiarla. Per tre che si divertono a umiliarlo, uno (M.) prende invece le sue difese e dice agli altri di lasciarlo stare. Primo bel segnale.

Quando poi la storia viene raccontata a mamma Beatrice, lei trova la forza di denunciare raccontando l’episodio su Facebook. Secondo bel segnale.

Ecco le sue parole.

“La risposta ai tre compagni di squadra STRONZI che negli spogliatoi del calcio ti hanno fatto uno scherzo orribile… Anzi un vero e proprio atto di bullismo, è la tua faccia Amore mio! Alta, fiera e timida come sei tu, che chiami amici anche quei tre che amici non sono! La tua faccia che cresce con te! Con i primi baffi rasati! Alla faccia di loro tre, che chissà se da ciò che hanno fatto potranno mai crescere… Glielo auguro. E lo auguro soprattutto alle loro famiglie! Noi dalla parte nostra, Amore mio, abbiamo la Forza della vita che ci ha già messo alla prova tante e tante volte. E tutte le volte Te e noi che siamo la Tua famiglia, abbiamo fatto un passo in più. Cambiamolo questo mondo. Tu hai tanti amici che, a differenza di quei tre, ti vogliono bene perché sei te. Non per pietà o per fare una buona azione! Sei fortunato che sono più gli Amici che vogliono ridere con te di quelli che vogliono ridere di te… e non con uno scherzetto! E a tutti i miei amici genitori dico che per fortuna ci sono ancora ragazzini che non si piegano ai soprusi, che denunciano, che chiedono giustizia, che mettono a repentaglio la loro tranquillità, per un Amico! Grazie M. Hai dimostrato un coraggio, una correttezza, una forza che quei tre messi insieme non avranno mai!. Quello che è successo a lui, avrebbe potuto succedere a qualsiasi dei suoi compagni. Non è stato scatenato dalla sua condizione genetica ma dalla condizione di mente malata degli altri tre. Non ho scritto il post per denunciare un sopruso ad un disabile, ma un sopruso: che è grave comunque”.

Parole che il sindaco Francesco Casini rilancia sempre a mezzo social network, e in un giorno la notizia non solo fa il giro del paese ma anche del web. Con una presa di posizione unanime a fianco di Olmo, con la consapevolezza del buon esempio arrivato dal compagno di squadra che ha detto no ai tre bulletti e con la voglia di una comunità intera di gridare forte il suo “no al bullismo”.

“La cosa bella, su cui mi voglio soffermare, si chiama M. ed è il compagno del ragazzino che ha tentato di difenderlo quando alcuni ragazzi, anche loro compagni di squadra, gli hanno buttato la merenda nell’acqua della doccia per poi costringerlo a mangiarla – sono le parole di Casini – Il suo intervento lì per lì non è riuscito a fermare le prese in giro. Ma il fatto che non sia rimasto indifferente di fronte a una ingiustizia, che abbia avuto il fegato di farsi avanti, di cercare di convincere i compagni a non prendersela con un amico con meno difese e poi di denunciare tutto all’insegnante è importantissimo. Il coraggio di M. è una speranza, un seme che deve essere coltivato”.

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Francesco Sangermano, nato a Firenze nel 1977 ma orgogliosamente cresciuto e vissuto sempre a Bagno a Ripoli. Grande appassionato di viaggi, di sport e di fotografia è giornalista professionista dal 2004. Prima della collaborazione con eChianti ha lavorato per il Corriere di Firenze, il Corriere di Lucca, Toscana Media News e l'Unità dove è stato vicecaposervizio della redazione toscana e uno dei responsabili dei social network per il sito unita.it.