Nuova casa per il Centro Affidi Zona FI sud est

34

Il Centro affidi della zona fiorentina sud-est ha una nuova casa. Stamani l’inaugurazione della nuova sede di via Pian di Grassina a Bagno a Ripoli, una struttura di circa sessanta metri di proprietà comunale che da ora in poi sarà il quartier generale per tutti i servizi prestati alle famiglie accoglienti e ai bambini in affidamento.

A tagliare il nastro sono stati il sindaco di Bagno a Ripoli e presidente della Conferenza dei sindaci dell’area fiorentina sud-est Francesco Casini, la vicesindaca con delega al sociale Ilaria Belli e la presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida.

Sarà proprio l’Istituto fiorentino che svolge da diversi anni, come partner di organismi di governo, enti pubblici e privati, un’intensa attività di produzione di analisi, ricerche e dati statistici sulla condizione di vita dei bambini e l’attuazione dei loro diritti, a gestire da ora in poi il servizio del Centro affidi.

L’Istituto fornirà sostegno all’attuazione di nuove modalità di affidamento “flessibili” capaci di dare risposte a bisogni diversificati dei minori e delle famiglia d’origine in difficoltà e fornirà il supporto alle competenze formative dell’assistente sociale e della psicologa che ne compongono l’equipe e che si avvalgono del supporto di un gruppo tecnico di coordinamento formato dai referenti del territorio. Presenti all’inaugurazione gli amministratori del territorio e gli operatori del Centro, così come non sono volute mancare alcune delle famiglie accoglienti che hanno scelto di dare una testimonianza pubblica, toccante ed emozionante, della loro esperienza di affidamento.

Obiettivo del Centro è promuovere la cultura dell’affidamento familiare e fornire consulenza e sostegno alle famiglie affidatarie, prima, durante e dopo l’affido, con percorsi di formazione e di informazione in materia giuridica, sociale e psicologica. Tra le varie attività, anche serate a tema e di confronto tra le famiglie affidatarie sulle varie problematiche connesse all’esperienza di accoglienza di bambini in affido.

Sono 9 i bambini che solo durante lo scorso anno, tramite il Centro, sono stati messi in contatto con genitori in affido che li hanno accolti temporaneamente dando loro affetto, provvedendo ai loro bisogni materiali e accompagnandoli nel percorso educativo e scolastico, in un periodo di difficoltà della famiglia di provenienza. In totale, al momento, sono 52 i bambini in affido sul territorio e 6 gli affidamenti in fase di avviamento. 118 gli affidamenti avviati in sedici anni dal 2001, anno in cui il Centro è nato grazie a una condivisione unitaria da parte delle amministrazioni comunali della zona fiorentina sud-est (Bagno a Ripoli, Barberino Val d’Elsa, Figline Incisa Valdarno, Grave in Chianti, Impruneta, Londa, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina, San Casciano Val di Pesa, San Godenzo, Tavarnelle Val di Pesa), Asl e la collaborazione dei gruppi e delle associazioni delle famiglie affidatarie presenti sul territorio.

“Dietro ai numeri, si nascondono volti e storie di vita difficile che coinvolgono minori e in alcuni casi anche bambini molto piccoli. Siamo emozionati e orgogliosi – dice il sindaco – di aprire per la prima volta le porte di questa nuova struttura, una nuova casa per tante famiglie che decidono di compiere un gesto di amore incondizionato prendendosi cura di bambini con situazioni problematiche. L’affido, per sua stessa natura, è limitato nel tempo e lo scopo principale è permettere alla famiglia di origine di riaccogliere il proprio bambino. Ma il legame che si viene a creare con i genitori in affido è indissolubile. Gli operatori del Centro, da parte loro, con professionalità e sensibilità, sono bravissimi a gettarne le fondamenta, a sostenerlo nei momenti di difficoltà e a coltivarlo. E nel frattempo, costruiscono un ponte con la famiglia di origine, aiutandola in maniera reale e concreta a creare le condizioni per il rientro dei bambini nel nucleo familiare. Da oggi, lasciata la vecchia sede di Ponte a Ema, potranno farlo in una sede di proprietà del Comune più confortevole, più spaziosa e accessibile per le famiglie. E per di più sotto la guida, altra importante novità a partire da questo mese, di una vera e propria istituzione in materia di infanzia e tutela dei minori come l’Istituto degli Innocenti”.

“Il Centro affidi non è solo il perno attorno al quale si sviluppa un nucleo sempre maggiore di famiglie disponibili all’affido – dice Maria Grazia Giuffrida -, ma è anche il perno attorno al quale cresce una comunità educante che è il presupposto per una società che affronta le difficoltà dei singoli in un contesto di integrazione”.

Di seguito, un breve report dell’attività svolta dal Centro affidi nell’anno 2016.

Raccolta ed esame delle segnalazioni provenienti dai servizi territoriali dei minori temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo: numero 29 minori segnalati al Centro affidi;

Progetti d’affido avviati nell’anno 2016: numero 9 affidamenti realizzati e 6 in fase di avviamento.

Al 31 dicembre 2016 il numero totale di famiglie presenti in banca dati è di 130.

I minori in affido risultanti nella banca dati del Centro Affidi Zonale sono 52 (29 italiani e 32 stranieri; 30 maschi e 22 femmine).

Dal 2001 ad oggi:

Conosciute 124 nuove famiglie con relativi percorsi di conoscenza e valutazione per l’affido familiare;

Pervenute al Centro affidi 310 segnalazioni di minori per il reperimento di una famiglia affidataria;

Avviati 118 progetti di affido e ne sono terminati 66 (la maggioranza degli affidi terminati sono di tipo part-time, mentre un’altra buona parte sono terminati per maggiore età ).

Circa l’80% degli affidi in atto è di tipo giudiziario e il 20% di tipo consensuale.

Circa il 75% degli affidi in atto sono di tipo residenziale e il 25% di tipo part-time.

L’età media dei bambini in affido all’inizio del progetto di affido si attesta sulla fascia degli ultimi anni scuola dell’infanzia e primi anni scuola primaria, quindi circa 5-9 anni.

A livello regionale:

Uno degli investimenti fondamentali per l’affermazione di un welfare “a misura di bambino” è rappresentato dalla sensibilizzazione e dal sostegno alla diffusione dell’affidamento familiare come strumento privilegiato per la protezione e il rafforzamento delle responsabilità genitoriali e quindi anche per la prevenzione di pratiche di allontanamento.

Da tempo la Regione Toscana ha investito nel rafforzare la rete di servizi a supporto di questo strumento, istituendo un servizio sovracomunale per le attività di promozione, individuazione e formazione delle famiglie disponibili all’affidamento familiare: il Centro per l’affido. Attualmente il sistema conta 24 Centri per l’affido distribuiti in tutta la regione.

Risultato tangibile di questo impegno, uno degli aspetti che caratterizza e riassume la situazione “virtuosa” toscana è l’alta incidenza del ricorso all’affidamento familiare negli interventi a tutela e protezione di minori.

Gli ultimi dati disponibili grazie al monitoraggio effettuato dal Centro Regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza (le cui attività sono affidate all’istituto degli Innocenti) in collaborazione con le zone e società della salute, ci dicono che al 31 dicembre 2015 in Toscana erano 1.162 bambini in affidamento familiare, di cui 757 italiani e 405 stranieri (di questi 125 minori stranieri non accompagnati). Nel triennio 2013-2015 il fenomeno ha segnato un leggero aumento del 4% dovuto principalmente all’aumento degli affidamenti di minori stranieri non accompagnati, che passano da 67 a 125 per un incremento percentuale dell’87%.

La consolidata esperienza e l’alta specializzazione nel lavoro con le famiglie consentono oggi di poter investire nei centri per l’affido anche in chiave promozionale, per contribuire alla diffusione di pratiche e interventi più ampi a sostegno dell’educazione familiare e del sostegno alla genitorialità.