Nicoletta, susafonista da record (in una street band tutta al femminile) | FOTO

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La bagnoaripolese Nicoletta Mecca è la prima (e unica) donna in Italia a suonare il susafono, uno strumento che pesa 10 kg ed è composto da 6 metri di tubi. E lo fa con la Girlesque Street Band, formazione composta soltanto da donne.

La musica è la sua vita. Lo è come formazione (in musico-arte-terapia) e lo è come passione che, affiancata al lavoro nella riabilitazione di persone affette da disabilità, è ora diventata una sorta di secondo impiego. Nicoletta Mecca ha 42 anni, 3 figli ormai grandi e dal 2011 vive sulle colline di Bagno a Ripoli.

Da qualche mese ha deciso di rimettersi in gioco ed è entrata a far parte della Girlesque Street Band, una formazione che, come evoca il nome, è tutta al femminile e ogni fine settimana fa ballare centinaia e centinaia di persone in tutta Italia. Tra i prossimi appuntamenti, il 21 maggio, li aspetta piazza della Signoria a Firenze (chiamate ad esibirsi all’interno della rassegna curata dal Maggio Musicale Fiorentino) ma le richieste ormai arrivano anche dall’estero e a Carnevale, ad esempio, hanno già “sconfinato” fino alla Costa Azzurra in Francia.

Basterebbe già questo come tratto distintivo, ma Nicoletta è andata decisamente oltre. Accettando la sfida di lasciare la tromba per dedicarsi al susafono (italianizzazione del “sousaphone” americano inventato per l’appunto da mister Sousa come variante del basso tuba per renderlo più adatto alle ‘marching band’ e per il repertorio da strada). Il nome, a chi non mastica di musica, può dire poco ma la sua particolarità è presto detta: lo strumento pesa 10 kg e il suono esce da 6 metri di tubi!

Un’impresa titanica per chiunque, insomma, ma non per Nicoletta. Che, a dispetto di un fisico tutt’altro che da gigante, è diventata la prima e unica donna italiana a suonarlo (e in vero, alle nostre latitudini, son pochi persino gli uomini!). E se ancora non bastasse lo fa, come si conviene a una Street Band, mentre cammina, salta e balla.

Mai come in questo caso, insomma, vale l’espressione “il potere della musica”. Perché quando Nicoletta parla della sua esperienza, l’energia, la passione e la forza si fanno vibrazioni ed emozione palpabile, entusiasmo e gioia che si mescolano con l’adrenalina anche solo nel raccontare di sé, di questa nuova sfida e di questo nuovo pezzo di vita iniziato quasi per gioco.

Nicoletta, partiamo dall’inizio. Da prima che tu diventassi una Girlesque…
Vengo dalla musica classica, una musica fatta di regole precise e di spartiti da eseguire alla lettera. Da tre anni, una volta cresciuti i miei figli, ho ricominciato a suonare dedicandomi al mondo delle street band fatto di improvvisazione, blues, funky. Un mondo dove prima di tutto ci si diverte. Suonavo a Pontassieve nella Sound Street Band poi, quasi per caso, mi sono incrociata con Ylenia , una ragazza giovanissima ma bravissima che è un po’ la coordinatrice della Girlesque Street Band. Ci siamo subito trovate bene, ho incontrato Marco e Luisa che sono i ‘manager’ della band e mi hanno travolto col loro entusiasmo. E così ho iniziato con loro, suonando la tromba, il mio strumento di sempre.

Poi, però, è arrivato il susafono. Come è nata questa idea?
Dopo un po’ di tempo ho sentito la curiosità e la voglia di suonare uno strumento tutt’altro che femminile. Mi sono messa d’accordo solo con Ylenia e abbiamo iniziato un po’ in gran segreto perché comunque il rischio di fallire era alto. Sono andata in un negozio di Firenze e ho noleggiato il mio primo susafono.

Non l’avevi mai suonato prima di allora?
Mai! E già per portarlo alla macchina ho fatto una fatica indicibile! La prima volta che ho soffiato dentro ha iniziato subito a girarmi la testa dallo sforzo e ho pensato che non ce l’avrei mai fatta. E invece piano piano le note sono iniziate a uscire, in una settimana ho preso confidenza e abbiamo deciso di far conoscere a Marco questa nostra folle idea!

Domanda banale, mi rendo conto: ma come fai a portarti dietro tutto quel peso?
Con i giorni che passavano ho trovato modo di bilanciarlo in maniera sostenibile ed è bello percepire mentre suono tutte le vibrazioni che corrono fino lungo la schiena nei sei metri di tubo che mi avvolgono. E la gratificazione che c’è nel suonarlo è tale che dà una carica pazzesca. Non solo per il fatto del ruolo così particolare ma anche perché riesce a produrre dei suoni bassi funky che sono unici. Poi, ammetto, il modo con cui le altre ragazze mi coinvolgono o il pubblico mi guarda stupito è davvero galvanizzante e non fa sentire la fatica.

Hai parlato delle colleghe, la maggior parte giovanissime. Come vive la differenza di età?
Benissimo perché tutto, dai costumi alla musica alla condivisione delle trasferte, è vissuto come un gioco speciale. In effetti la maggior parte di loro hanno tra i 20 e i 30 anni e mi chiamano “Mamma Nico” ma mi piace tantissimo lavorare e divertirmi con loroà. Anzi, ammetto che è stata un’ottima occasione per liberarsi dai pregiudizi sull’età e guardare con occhi diversi a tante dinamiche che riguardano quella generazione. Direi che è una bellissima scuola di vita reciproca.

Avete adattato la scaletta e i pezzi che suonate alla presenza anche del susafono?
Per adesso no, ma mi sto allenando a fare una sorta di “effetto scratch” simile a quello che fanno i dj in discoteca coi dischi in vinile. Ci sto lavorando insieme a un collega che ha detto di non esserci mai riuscito e mi ha proposto di provarci insieme! Se ci riusciamo potrei fare dei ‘soli’ insieme alle percussioni. Per dirla in gergo… sarebbe fighissimo!

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Francesco Sangermano, nato a Firenze nel 1977 ma orgogliosamente cresciuto e vissuto sempre a Bagno a Ripoli. Grande appassionato di viaggi, di sport e di fotografia è giornalista professionista dal 2004. Prima della collaborazione con eChianti ha lavorato per il Corriere di Firenze, il Corriere di Lucca, Toscana Media News e l'Unità dove è stato vicecaposervizio della redazione toscana e uno dei responsabili dei social network per il sito unita.it.