“Dr. Jekyll e Mister(o) Totò”. Il cinemonologo su Totò.

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Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfiro – genito Gagliardi de Curtis di Bisanzio. Non ha bisogno di presentazioni Antonio De Curtis o, semplicemente, Totò.

Al grande attore napoletano Totò, Enrico Zoi e Massimo Blaco hanno dedicato un cinemonologo in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa avvenuta il 15 aprile 1967.

La coppia di fiorentini già sul palco con ‘Zenrico o il suo Clone?’ e ‘As Time Goes By” (dedicato a Humprey Bogart) è tornata, mercoledì 12 aprile, con uno spettacolo in onore del grande attore napoletano.

“Dr. Jekyll e Mister(o) Totò”, un omaggio – tra demonio e santità – al Principe della risata.

Bazzecole, quisquilie, pinzellacchere, come diceva Totò nei suoi film e poi maschere, personaggi, interpretazioni che si inserivano nel solco della commedia dell’arte.

La presenza, in tanti film, del demonio.

Totò è ricordato e riconosciuto da tutte le generazioni. Da solo, in coppia con altri grandi dell’epoca come Peppino de Filippo e Aldo Fabrizi e accompagnato dalle attrici più belle.

Durante la serata il monologo è stato intervallato da spezzoni di film. Dal primo in assoluto interpretato dall’attore “Fermo con le mani!”, a “L’Imperatore di Capri”, “Totò a colori”, “La banda degli onesti”, “Totò Peppino e la… malafemmina”.

Oltre un’ora di spettacolo fra risate e riflessioni e il piacere di vedere sul grande schermo film memorabili.

Quando c’è Totò, tutto può accadere.